Ranitomeya imitator (Sculte, 1986).
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Etimologia
Il nome di questa rana deriva chiaramente dalla capacità di imitare le varie colorazioni di altre specie più velenose con le quali viene a contatto.
Provenienza
Ranitomeya imitator è una specie proveniente dal Perù, il suo areale di distribuzione è vasto e variegato, tanto da poter essere distinto in varie zone le quali rappresentano in se anche le varie colorazioni di questa stravagante specie:
Il nome di questa rana deriva chiaramente dalla capacità di imitare le varie colorazioni di altre specie più velenose con le quali viene a contatto.
Provenienza
Ranitomeya imitator è una specie proveniente dal Perù, il suo areale di distribuzione è vasto e variegato, tanto da poter essere distinto in varie zone le quali rappresentano in se anche le varie colorazioni di questa stravagante specie:
- Highland form (simil variabilis): appartengono a questa categoria le popolazioni che vivono in zone di montagna, che si estendono sulla Cordigliera orientale nei pressi di S. Martin, ad una altitudine che varia dai 250 ai 1000 m slm.
- Lowland form: appartengono a questa categoria le popolazioni che vivono in una zona di pianura che si estende nei pressi di Rio Huallanga (dipartimento di Loreto), ad una altitudine massima sotto i 300 m slm.
- Fantastica form: popolazione che si estende in una fascia relativamente ridotta presso il Rio Huallaga, ad una quota media di circa 200 m slm.
Descrizione
Queste coloratissime rane, di taglia medio-piccola, misurano dai 17 ai 23 mm.
La colorazione è molto variabile, ma si può ricondurre, anche se a grandi linee, ai tre areali di distribuzione.
Highland form: questa forma è riconoscibile da due macchie nere circolari poste sulla punta estrema del muso. La colorazione di base varia dal giallo-arancione fino al verde, mentre il disegno dorsale è costituito da svariate macchie nere che in alcuni casi possono fondersi a formare delle linee. In questa zona Ranitomeya imitator tende ad imitare Ranitomeya variabilis con la quale condivide l’areale.
Lowland form : questa forma di pianura presenta una colorazione di base nera su cui si intersecano cinque righe longitudinali più o meno larghe di colore arancione o giallo.
Fantastica form: questa forma invece tende ad imitare la colorazione di Ranitomeya fantastica dalla quale però è distinguibile in quanto quest’ultima presenta generalmente una chiazza nera a forma di farfalla posta sulla testa.
La colorazione è molto variabile, ma si può ricondurre, anche se a grandi linee, ai tre areali di distribuzione.
Highland form: questa forma è riconoscibile da due macchie nere circolari poste sulla punta estrema del muso. La colorazione di base varia dal giallo-arancione fino al verde, mentre il disegno dorsale è costituito da svariate macchie nere che in alcuni casi possono fondersi a formare delle linee. In questa zona Ranitomeya imitator tende ad imitare Ranitomeya variabilis con la quale condivide l’areale.
Lowland form : questa forma di pianura presenta una colorazione di base nera su cui si intersecano cinque righe longitudinali più o meno larghe di colore arancione o giallo.
Fantastica form: questa forma invece tende ad imitare la colorazione di Ranitomeya fantastica dalla quale però è distinguibile in quanto quest’ultima presenta generalmente una chiazza nera a forma di farfalla posta sulla testa.
Nonostante queste colorazioni di base però, vi sono tutta una serie di altre colorazioni spesso intermedie e che spesso prendono il nome dalle località in cui sono state ritrovate per la prima volta. Ogni morph sembra sia caratteristico di particolari aree, a volte anche molto circoscritte (alcuni chilometri quadrati), e il continuo progredire del disboscamento, per far posto a pascoli per il bestiame o a coltivazioni di banano o altro, potrebbe in un futuro prossimo estinguerne alcune.
Detto questo cercheremo ora di dare una breve descrizione dei piu comuni morph che si trovano in commercio, almeno in quello europeo, ricordando che a volte molte colorazioni reperibili sono frutto di incroci tra varie colorazioni naturali.
In base a questo noi consigliamo di acquistare il più possibile forme pure, al fine di mantenere le diverse linee genetiche che la natura con tanta cura ha selezionato.
Detto questo cercheremo ora di dare una breve descrizione dei piu comuni morph che si trovano in commercio, almeno in quello europeo, ricordando che a volte molte colorazioni reperibili sono frutto di incroci tra varie colorazioni naturali.
In base a questo noi consigliamo di acquistare il più possibile forme pure, al fine di mantenere le diverse linee genetiche che la natura con tanta cura ha selezionato.
La forma Cainarachi valley e la forma Nominat, provenienti come intuibile, dalla stessa vallata, sembrano rappresentare due popolazioni isolate che in natura si presentano isolate dal punto di vista genetico, cosa che però chiaramente non avviene in cattività.
Habitat naturale
Ranitomeya imitator è una specie che presenta un vasto e vario areale di distribuzione. Si rinviene infatti in ambienti pre-montani e montani di foresta umida fresca e nelle foreste mature di pianura qualora presentino una discreta copertura vegetale.
All’interno della foresta vivono in un fascia che va dal livello del suolo sino ai 6 metri di altezza, tra le chiome degli alberi, nonostante ciò preferiscono di gran lunga la fascia medio bassa, che arriva fino a 1,5 metri di altezza.
Caratteristica di questa specie è l’attività giornaliera, questa presenta infatti due picchi, uno al mattino ed uno nel tardo pomeriggio. Durante queste fasce orarie gli animali sono attivamente coinvolti nella ricerca del cibo e nei richiami, mentre nelle ore centrali della giornata tendono a rimanere nascosti nel fitto della vegetazione o all’interno di bromegliaceae, che difendono come loro territorio.
All’interno della foresta vivono in un fascia che va dal livello del suolo sino ai 6 metri di altezza, tra le chiome degli alberi, nonostante ciò preferiscono di gran lunga la fascia medio bassa, che arriva fino a 1,5 metri di altezza.
Caratteristica di questa specie è l’attività giornaliera, questa presenta infatti due picchi, uno al mattino ed uno nel tardo pomeriggio. Durante queste fasce orarie gli animali sono attivamente coinvolti nella ricerca del cibo e nei richiami, mentre nelle ore centrali della giornata tendono a rimanere nascosti nel fitto della vegetazione o all’interno di bromegliaceae, che difendono come loro territorio.
Biologia
I maschi di questa specie sono noti per avere un carattere decisamente aggressivo, tanto che le schermaglie fisiche sono all’ordine del giorno, nella contesa dei territori.
Per questo motivo spesso in natura si osserva un comportamento particolare: i maschi tendono a sostare nella vegetazione sporgendo dalle foglie con il proprio muso, questo permette infatti grazie alla colorazione sgargiante del sottogola e alla caratteristica macchiettatura di essere facilmente visibili anche da esemplari al di sotto di loro. Questo comportamento permette di dare notizia della loro presenza ad altri esemplari scongiurando nel maggior caso delle volte confronti ravvicinati.
La riproduzione in natura prevede la deposizione delle uova (generalmente due) sulla pagina superiore di foglie lisce e spesso parzialmente arrotolate.
In natura date le premurose cure che i genitori attuano alla prole e alla scarsa presenza di cibo, soprattutto nelle aree di alta montagna, una coppia riesce a portare alla maturità sessuale solo 2-4 girini all’anno.
Lo sviluppo dell’uovo richiede dai 16 ai 20 gg dopo di che il maschio deposita i girini in piccole raccolte d’acqua e per le successive 9 settimane guida la femmina ogni 4-15 gg a deporvi le uova sterili.
Per questo motivo spesso in natura si osserva un comportamento particolare: i maschi tendono a sostare nella vegetazione sporgendo dalle foglie con il proprio muso, questo permette infatti grazie alla colorazione sgargiante del sottogola e alla caratteristica macchiettatura di essere facilmente visibili anche da esemplari al di sotto di loro. Questo comportamento permette di dare notizia della loro presenza ad altri esemplari scongiurando nel maggior caso delle volte confronti ravvicinati.
La riproduzione in natura prevede la deposizione delle uova (generalmente due) sulla pagina superiore di foglie lisce e spesso parzialmente arrotolate.
In natura date le premurose cure che i genitori attuano alla prole e alla scarsa presenza di cibo, soprattutto nelle aree di alta montagna, una coppia riesce a portare alla maturità sessuale solo 2-4 girini all’anno.
Lo sviluppo dell’uovo richiede dai 16 ai 20 gg dopo di che il maschio deposita i girini in piccole raccolte d’acqua e per le successive 9 settimane guida la femmina ogni 4-15 gg a deporvi le uova sterili.
Allevamento in cattività
- Temperatura ed umidità:
L’umidità invece andrebbe mantenuta costantemente elevata, intorno all’80-90%, seguendo magari un periodo leggermente più asciutto durante i mesi estivi, così da simulare la stagione “secca” alla quale gli animali sono sottoposti in natura.
- Terrario:
Importante invece è la fase relativa all’arredamento, il quale maggiormente rispetto ad altre specie va curato nei dettagli, data la necessità di fornire anfratti in cui possano nascondersi con facilità ed un sufficiente numero di bromegliaceae, (meglio se Neoregelie), nelle quali il maschio possa identificare il proprio territorio.
- Alimentazione:
Riproduzione
In questa specie sono stati osservati comportamenti afferibili alla monogamia, infatti nell’osservazione di alcune coppie in natura e alla successiva analisi genetica della paternità dei girini si sono riscontrate basse percentuali in cui un maschio avesse originato “prole” con una femmina diversa dalla principale.
Questo comportamento sembra essersi evoluto in situazioni in cui la carenza ci cibo abbia costretto alle cure parentali entrambi i genitori, impedendo così di fatto la possibilità per il maschio di dedicarsi alla ricerca di nuovi partner.
In natura le deposizioni avvengono durante la stagione delle piogge quando il maschio con insistenti e acuti trilli sprona la femmina a seguirla nel sito prescelto.
In terrario i siti di deposizione sono un po’ differenti dalle altre specie del gruppo, nel senso che pare che questa specie disdegni decisamente i porta rullini, o per lo meno non li ritenga così “appetibili” come lo sono per esempio per R. ventrimaculata.
Invece molto spesso le uova vengono depositate su di superfici lisce e verticali, come le pareti in vetro del terrario o una foglia ampia e pulita.
Durante le nostre osservazioni solo alcune deposizioni sono avvenute nei porta rullini e cosa particolare, una buona parte di queste sono avvenute sopra gli stessi, esternamente, forse per il fatto che effettivamente appaiono lisci e scuri.
Infine anche le foglie delle bromegliaceae, come le Neoregelie, sembrano essere gradite da questa specie come sito di deposizione.
I porta rullini invece sembrano essere graditi come siti di accrescimento del girino, dato che anche in natura sovente allevano la propria prole in piccolissime raccolte d’acqua, contenenti anche solo alcuni ml di acqua.
Per questo motivo si consiglia di inserire i porta rullini a varie altezze e con un’inclinazione di circa 45°, in tale sistemazione sarà quindi facile che questo si riempia di acqua e facilitata sarà anche l’entrata e l’uscita dei genitori dallo stesso.
Questo comportamento sembra essersi evoluto in situazioni in cui la carenza ci cibo abbia costretto alle cure parentali entrambi i genitori, impedendo così di fatto la possibilità per il maschio di dedicarsi alla ricerca di nuovi partner.
In natura le deposizioni avvengono durante la stagione delle piogge quando il maschio con insistenti e acuti trilli sprona la femmina a seguirla nel sito prescelto.
In terrario i siti di deposizione sono un po’ differenti dalle altre specie del gruppo, nel senso che pare che questa specie disdegni decisamente i porta rullini, o per lo meno non li ritenga così “appetibili” come lo sono per esempio per R. ventrimaculata.
Invece molto spesso le uova vengono depositate su di superfici lisce e verticali, come le pareti in vetro del terrario o una foglia ampia e pulita.
Durante le nostre osservazioni solo alcune deposizioni sono avvenute nei porta rullini e cosa particolare, una buona parte di queste sono avvenute sopra gli stessi, esternamente, forse per il fatto che effettivamente appaiono lisci e scuri.
Infine anche le foglie delle bromegliaceae, come le Neoregelie, sembrano essere gradite da questa specie come sito di deposizione.
I porta rullini invece sembrano essere graditi come siti di accrescimento del girino, dato che anche in natura sovente allevano la propria prole in piccolissime raccolte d’acqua, contenenti anche solo alcuni ml di acqua.
Per questo motivo si consiglia di inserire i porta rullini a varie altezze e con un’inclinazione di circa 45°, in tale sistemazione sarà quindi facile che questo si riempia di acqua e facilitata sarà anche l’entrata e l’uscita dei genitori dallo stesso.
Come si sarà capito questa, come altre, è una specie che tende a somministrare cure parentali, come la deposizione di uova sterili ad intervalli regolari.
L’allevatore però può fare due scelte, o lasciare i girini alle cure dei genitori o accrescerli a parte, la cosa importante però è scegliere precocemente cosa fare, dato che girini a cui siano state somministrate uova sterili sembrano non accettarne la mancanza nel proseguo del loro sviluppo.
Personalmente è stata fatta la prova sottraendo alle cure genitoriali un girino a circa un mese di sviluppo il quale è stato mantenuto successivamente solo con mangimi liofilizzati e spirulina. Ebbene lo sviluppo è andato comunque a buon fine senza particolari patologie e malformazioni, quindi questa particolarità, almeno per questa specie, potrebbe essere rivista.
L’allevamento dei piccoli, avviene in piccoli contenitori, parzialmente arredati con foglie e qualche nascondiglio ed alimentati inizialmente con collemboli per poi passare dopo alcuni mesi a Drosophyla melanogaster.
A differenza delle condizioni naturali, dove in numero di baby allevati da una coppia è decisamente basso, in cattività può essere di gran lunga aumentato, soprattutto se le uova vengono prontamente sottratte alle cure parentali.
Questo oltre ad alleviare il carico di lavoro ai genitori, fa si che il maschio cerchi prontamente un nuovo accoppiamento e quindi ricominci i rituali del corteggiamento.
La maturità avverrà intorno al 6° mese di vita.
L’allevatore però può fare due scelte, o lasciare i girini alle cure dei genitori o accrescerli a parte, la cosa importante però è scegliere precocemente cosa fare, dato che girini a cui siano state somministrate uova sterili sembrano non accettarne la mancanza nel proseguo del loro sviluppo.
Personalmente è stata fatta la prova sottraendo alle cure genitoriali un girino a circa un mese di sviluppo il quale è stato mantenuto successivamente solo con mangimi liofilizzati e spirulina. Ebbene lo sviluppo è andato comunque a buon fine senza particolari patologie e malformazioni, quindi questa particolarità, almeno per questa specie, potrebbe essere rivista.
L’allevamento dei piccoli, avviene in piccoli contenitori, parzialmente arredati con foglie e qualche nascondiglio ed alimentati inizialmente con collemboli per poi passare dopo alcuni mesi a Drosophyla melanogaster.
A differenza delle condizioni naturali, dove in numero di baby allevati da una coppia è decisamente basso, in cattività può essere di gran lunga aumentato, soprattutto se le uova vengono prontamente sottratte alle cure parentali.
Questo oltre ad alleviare il carico di lavoro ai genitori, fa si che il maschio cerchi prontamente un nuovo accoppiamento e quindi ricominci i rituali del corteggiamento.
La maturità avverrà intorno al 6° mese di vita.
Note
Una caratteristica di questa specie riguarda proprio il fatto che riesca ad imitare le altre presenti nel medesimo territorio, ma la cosa ancora più particolare è relativa al fatto che ogni singola popolazione si sia adattata ad una sola altra specie convivente.
Questo sembra essere una caratteristica continuativa nel tempo, tanto da essere confermata dal punto di vista genetico.
Altra nota è riferita d alcune varianti cromatiche, o almeno presunte un tempo tali.
La prima di queste è la così detta Ranitomeya imitator panguana, (colorazione giallo-aranciata), in realtà è stato dimostrato che questa variante non esiste e quella che un tempo era considerata come tale si è rivelata una specie a se stante denominata Ranitomeya lamasi panguana.
In parallelo anche un’altra specie era considerata variante cromatica di R. imitator e trattasi di R. uakarii, attualmente ben distinta dalla precedente.
La conferma che si tratti di specie a se stante è data anche dalla colorazione del girini, che in R. imitor è bianco-sporco, mentre nelle altre è decisamente più scura, quasi tendente al nero.
Questo sembra essere una caratteristica continuativa nel tempo, tanto da essere confermata dal punto di vista genetico.
Altra nota è riferita d alcune varianti cromatiche, o almeno presunte un tempo tali.
La prima di queste è la così detta Ranitomeya imitator panguana, (colorazione giallo-aranciata), in realtà è stato dimostrato che questa variante non esiste e quella che un tempo era considerata come tale si è rivelata una specie a se stante denominata Ranitomeya lamasi panguana.
In parallelo anche un’altra specie era considerata variante cromatica di R. imitator e trattasi di R. uakarii, attualmente ben distinta dalla precedente.
La conferma che si tratti di specie a se stante è data anche dalla colorazione del girini, che in R. imitor è bianco-sporco, mentre nelle altre è decisamente più scura, quasi tendente al nero.